Mercoledì 16 Aprile: alla "Macchi" una giornata speciale!
In occasione del Progetto inclusione in memoria di Pasquale Stefanelli, alunni e docenti hanno sperimentato come lo sport unisca e trasformi tutti in atleti.
Bastano un campo, degli gli ausilii speciali, che permettano a tutti di essere messi nella stessa condizione di gioco, e la disabilità si annulla; le diverse e personali abilità di gioco sono ciò che conta.
Dopo un video di presentazione delle attività proposte dall'associazione polisportiva dilettantistica per disabili "Polha Varese", ragazzi hanno potuto porre domande alla presidente, Daniela Colonna Preti, e agli atleti e tecnici sportivi presenti.
Sono intervenuti per l'occasione i seguenti atleti paralimpici: per il settore nuoto, Gabriele Baldan e Federico Morlacchi (atleta della nazionale italiana che ha partecipato a quattro Paralimpiadi tra cui quella di Parigi e ha vinto molte medaglie); per il tennis tavolo, sitting volley e pallanuoto, Giorgio Zanaldi. Gli atleti, con le loro risposte, hanno avvicinato gli alunni al mondo della disabilità e dello sport paralimpico in modo semplice e diretto. Al centro c'è la persona.
Dice Giorgio: «Ho perso la gamba destra in un'operazione; ero Giorgio prima dell'operazione, lo sono stato dopo e lo sono ora. Non conta se hai tutti gli arti o te ne mancano uno o più, al centro c'è chi sono io: una persona. Certo, oggi ho bisogno di una gamba bionica per potermi muovere e fare le cose che facevo prima, anche se con più lentezza, ma sono sempre io: Giorgio».
Nel successivo dialogo con gli ospiti, ogni classe ha posto le domande che aveva raccolto durante le lezioni in preparazione a questo evento. Subito dopo questo momento, i ragazzi di sono messi in gioco alternandosi nelle diverse attività sportive proposte per l'occasione:
-Sitting volley: tutti a terra, qualche spostamento scivolando sul terreno nelle diverse direzioni e poi una breve, ma intensa, partita di sitting volley.
- Sledge hockey o Para ice hockey: dopo una breve introduzione allo sport, tutti i ragazzi e alcuni docenti hanno provato a sedersi sullo slittino, ad impugnare una mazza e a fare entrare il disco nella porta.
- Boccia paralimpica: divisi in due squadre e seduti su due sedie, gli alunni si sono sfidati in una partita di boccia all'ultimo lancio;
- Handbike: all'inizio tutti in coda per potersi sedere e sfidarsi. Chi sarà riuscito a raggiungere la velocità maggiore con la sola forza delle braccia? La migliore prestazione è stata 69km/h... non male per essere la prima volta!
Ci piace chiudere con una frase di Daniela Colonna Preti, la presidente della Polha: «È l'abilità che conta, non la disabilità!».
È stata una mattinata intensa in cui tutti i partecipanti, alunni e docenti, hanno sperimentato la forza dello sport che abbatte ogni barriera e che spinge a vivere bene in armonia con chi si incontra.
Ringraziamo i volontari, gli atleti e la presidente della Polha Varese nonché l'associazione “Teofilo Bardelli” che ha permesso di realizzare questo bel momento di incontro e di crescita per i nostri ragazzi.